venerdì 14 ottobre 2011

Giobbe parte 6

Job 9:1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Sì, certo, io so che è così;
come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?
3 Se all'uomo piacesse disputare con Dio,
non potrebbe rispondergli su un punto fra mille.
4 Dio è saggio, è grande in potenza;
chi gli ha tenuto fronte e se n'è trovato bene?
5 Egli trasporta le montagne senza che se ne accorgano,
nel suo furore le sconvolge.
6 Egli scuote la terra dalle sue fondamenta,
e le sue colonne tremano.
7 Comanda al sole, ed esso non sorge;
mette un sigillo sulle stelle.
8 Da solo spiega i cieli,
cammina sulle più alte onde del mare.
9 È il creatore dell'Orsa, d'Orione,
delle Pleiadi,
e delle misteriose regioni del cielo australe.
10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili,
meraviglie innumerevoli.
11 Ecco, egli mi passa vicino, e io non lo vedo;
mi scivola accanto e non me n'accorgo.
12 Ecco, afferra la preda, e chi si opporrà?
Chi oserà dirgli: "Che fai?"
13 Dio non ritira la sua collera;
sotto di lui si curvano i campioni della superbia.
14 Io, come farei a rispondergli,
a scegliere le mie parole per discutere con lui?
15 Avessi anche ragione, non gli replicherei,
ma implorerei misericordia al mio giudice.
16 Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse,
non per questo crederei che avesse dato ascolto alla mia voce;
17 egli mi piomba addosso dal seno della tempesta,
moltiplica senza motivo le mie piaghe,
18 non mi lascia riprender fiato,
e mi sazia d'amarezza.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente;
se di diritto, egli dice: "Chi mi convocherà?"
20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe;
se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.

Giobbe parte 5

Job 7:1 «La vita dell'uomo sulla terra è come quella di un soldato;
i suoi giorni sono simili ai giorni di un mercenario.
2 Come lo schiavo anela l'ombra,
come l'operaio aspetta il suo salario,
3 così a me toccano mesi di sciagura,
mi sono assegnate notti di dolore.
4 Non appena mi corico, dico: "Quando mi alzerò?"
Ma la notte si prolunga,
e mi sazio di agitazioni fino all'alba.
5 La mia carne è coperta di vermi e di croste polverose,
la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare.
6 I miei giorni se ne vanno più veloci della spola,
si consumano senza speranza.
7 Ricòrdati che la mia vita è un soffio!
L'occhio mio non vedrà più il bene.
8 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere;
gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più.
9 La nuvola svanisce e si dilegua;
così chi scende nel soggiorno dei morti non ne risalirà;
10 non tornerà più nella sua casa
e il luogo dove stava non lo riconoscerà più.
11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca;
nell'angoscia del mio spirito io parlerò,
mi lamenterò nell'amarezza dell'anima mia.
12 Sono io forse il mare o un mostro marino
che tu ponga intorno a me una guardia?
13 Quando dico: "Il mio letto mi darà sollievo,
il mio giaciglio allevierà la mia pena",
14 tu mi sgomenti con sogni,
e mi spaventi con visioni;
15 io preferisco soffocare,
a queste mie ossa preferisco la morte.
16 Io mi sto consumando; non vivrò sempre;
ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.
17 Che cos'è l'uomo che tu ne faccia tanto caso,
che tu t'interessi a lui,
18 lo visiti ogni mattina
e lo metta alla prova a ogni istante?
19 Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me?
Quando mi darai tempo d'inghiottire la mia saliva?